Giovedì, Aprile 25, 2024

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Riqualificazione Piazza di Tavarnuzze-La grande Pensilina a Sbalzo

"La grande pensilina a sbalzo che fa della piazza uno spazio «inedito»"-Imprese Edili

La piazza è il fulcro del progetto di trasformazione e attorno a essa ruotano le aree attrezzate: l’area pavimentata, l’area giochi, via della Repubblica, il percorso pedonale di via della Resistenza. Questi spazi si connettono in modo continuo e la loro fruizione è scorrevole, senza interruzioni.

 

Sotto il profilo progettuale le connessioni urbanistiche studiate dal progetto creano una salda connessione della piazza con il tessuto urbano consolidato e l’area d’intervento assume un doppio ruolo: le zone di margine sono trattate come aree «attrezzate» e fanno da cornice al «salotto buono» della piazza, fino a raggiungere l’ex Casa del Popolo e a proseguire nel collegamento di prossima realizzazione con il parco Pali. In tal modo la piazza diviene la cerniera e il tramite delle due più significative espressioni di Tavarnuzze: la vecchia stazione, simbolo della memoria storica, e il nuovo parco attrezzato, proiezione futura di una nuova Tavarnuzze.

impruneta

L’orientamento della piazza è impostato sulla matrice rettangolare della vecchia stazione e

la nuova copertura che si proietta a sbalzo sulla piazza crea una pensilina-loggia antistante

di grande impatto scenografico, un richiamo alle logge che spesso contornano le piazze delle

cittadine storiche toscane.

Si vengono quindi a creare tre livelli di fruibilità: l’abitato e i negozi circostanti a un livello più quotidiano che è parte della vita di ogni giorno, le aree a contorno della piazza che accolgono momenti di sosta e di relax e di gioco per i bambini e infine, al centro, il grande rettangolo, circondato dagli alberi e pensato per accogliere anche eventi straordinari quali manifestazioni, letture, piccoli concerti. Una continuità di fruizione sottolineata dalla pavimentazione realizzata tutta in pietra alberese: il disegno delle aree è affidato non a un cambio di materiale ma al taglio delle pietre stesse che si presentano in formati diversi e identificano gli spazi dando tuttavia al tempo stesso la percezione della continuità. L’area giochi dal carattere meno «cittadino» e dedicata al relax e al gioco dei più piccoli è identificata dalla presenza della ghiaia e dalle pedane in pavimentazione antitrauma, isole colorate dalla forma geometrica all’interno del colore chiaro della ghiaia.

Il recupero dell’ex-stazione nel disegno della nuova piazza Non si tratta di un progetto di restauro finalizzato alla conservazione «monumentale» del fabbricato, ma piuttosto di un progetto di metamorfosi controllata strettamente connesso al nuovo ruolo di polarità urbana che l’edificio è destinato ad assumere. La facciata su via della Resistenza costituiva il prospetto principale poiché era il lato rivolto verso i binari che erano collocati appunto lungo questa strada ed era la prima cosa che i viaggiatori vedevano di Tavarnuzze; questo prospetto viene integralmente recuperato, non solo nella scritta «stazione di Tavarnuzze » che compariva in alto, ma anche nelle fasce colorate che sia alternano (ocra e rosso- bruno) e nella scansione delle aperture. Le addizioni, il corpo laterale e il corpo scale/ ascensore sono identificabili, ma al tempo stesso divengono parte di un nuovo «intero» di una nuova «stazione di Tavarnuzze» che contiene parte del suo passato ma si rivolge al futuro. Non progetto ex-novo quindi, ma progetto di «metamorfosi» che si pone come parte integrante di un processo di trasformazione urbana e assume le caratteristiche di un progetto di «riconversione permanente».

La grande pensilina. L’orientamento stesso della piazza è impostato sulla matrice rettangolare della vecchia stazione e la nuova copertura che si proietta a sbalzo sulla piazza crea una pensilina-loggia antistante di grande impatto scenografico, un richiamo alle logge che spesso contornano le piazze delle cittadine storiche toscane. La nuova pensilina definisce uno spazio concettuale riparato, ombreggiato nei mesi estivi, protetto dalla pioggia in quelli invernali, conferendo all’edificio dell’ex-stazione una nuova dimensione di accoglienza che si estende all’esterno oltre i confini del fabbricato e offre agli abitanti di Tavarnuzze uno spazio inedito, nuovo e familiare al tempo stesso. Questo concetto di familiarità e innovazione lo si ritrova anche nei materiali: da un lato la pensilina un oggetto nuovo caratterizzato dal rivestimento in alluminio che ne valorizza la forma geometrica pura e che si staglia contro il cielo e dall’altro il colore rosso bruno, un rosso caldo che e avvolge la base con il blocco scale e caratterizza tutto il fabbricato, ricomprendo il nuovo oggetto-pensilina all’interno della nuova unità, la «nuova ex-stazione di Tavarnuzze».

L’architettura di Tavarnuzze. Si è formata per sedimentazioni successive senza punti di riferimento che non fossero le limitazioni orografiche e le aree libere lungo le antiche strade verso Siena e il Chianti: le colline da una parte e il fiume dall’altra hanno limitato e caratterizzato l’espansione edilizia fino agli anni Settanta, imprimendo all’aggregato l’attuale conformazione lineare in gran parte casuale e disomogenea. Un’architettura per addizioni, senza un «cuore» cui fare riferimento: né la Chiesa, né il Palazzo Civico. Non una vera piazza, ma piuttosto uno slargo, un tempo utile per il mercato e per la fermata della tranvia con i servizi annessi. Le più recenti espansioni residenziali hanno oltrepassato il fiume che per secoli ne aveva segnato il limite, mentre i servizi pubblici e le attrezzature commerciali hanno un bacino di utenza che travalica i confini dell’agglomerato, estendendosi a gran parte del territorio circostante. Il mercato settimanale ravviva tutta la zona richiamando gente dal circondario ed è la conferma del valore urbano che ha ormai assunto la cittadina. Eppure a Tavarnuzze mancava un luogo rappresentativo di un’identità conquistata ma ancora inespressa.

Si ringrazia per la collaborazione il prof. Alberto Breschi

Chi ha fatto Cosa

Committenza Comune di Impruneta
Responsabile unico del procedimento Arch. Leonello Corsinovi
Progetto Arch. Alberto Breschi (capogruppo e direzione lavori), Arch Flaviano Maria Lorusso, Ing. Enzo Giusti
Direttore di cantiere Geom. Nicola Gentile
Responsabile della sicurezza Arch Claudia Giannoni
Strutture Arch. Giacomo Tempesta

Impianti Ing. Enzo Giusti Per. Ind. Giovanni Ghini
Computi e contabilità Arch. Daniele Buzzegoli, Arch. Annalisa Pirrello, Arch. Claudia Giannoni
Collaboratori Arch. Michele Argiolas, Arch. Gianluca Chiostri
Imprese presenti in cantiere Ge.Co. srl, Vibo Valentia, Buonafede srl, Reggio Calabria
Altri fornitori Sicif Impianti srl, Firenze, Pegam srl, Montepulciano (Si), Termopegam snc, Montepulciano (Si); Brunetto Parronchi srl, San Casciano Val Di Pesa (Fi); L’arte della Pietra srl, Trentinara (Sa); Dimensione Verde srl, Bagno A Ripoli (Fi); Acer Giardini snc, Bagno A Ripoli (Fi); Firenze Ascensori srl, Firenze (Fi); Paimo srl, Prato (Po); Euroscavi snc, Pontassieve (Fi); Marzoli E Margheri srl, Firenze (Fi); Essedi Il Senso della Pittura snc, Montevarchi (Ar); Sea srl, Arezzo; F.lli Bianchi snc, San Piero in Bagno (Fc); Bitumvie srl, Scandicci (Fi)

L'articolo completo è consultabile al seguento indirizzohttp://www.impresedilinews.it/la-grande-pensilina-a-sbalzo-che-fa-della-piazza-uno-spazio-inedito/#.Vh9UQW0q9og.email