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L’iter del Nuovo Codice Appalti è giunto finalmente al termine, anche se con un giorno di ritardo sulla scadenza dei termini previsti dalle direttive UE. Il testo definitivo del decreto legislativo 50/2016 è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale martedì 19 aprile ed è entrato in vigore il giorno stesso della pubblicazione, dopo essere stato approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il venerdì precedente.
Si tratta, come recita il titolo del decreto legislativo, dell’attuazione delle Direttive Comunitarie 23, 24 e 25 del 2014 che regolano l'aggiudicazione dei contratti di concessione, gli appalti pubblici e le procedure d'appalto degli enti erogatori in alcuni settori specifici ed il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
La principale novità, inserita nel testo approvato e pubblicato, consiste nella abrogazione parziale e differita del Regolamento n. 207/2010 contenente le sue modalità di attuazione del vecchio Codice, rispondendo così positivamente alle osservazioni del Consiglio di Stato che aveva chiesto gradualità, annullando la norma sorpassata man mano che si approva quella nuova.
Mentre il vecchio Codice Appalti (d.lgs. n. 163/2006 e tutte le successive modifiche dal 2006 ad oggi) è stato abrogato con effetto immediato dal giorno stesso della pubblicazione del nuovo Codice in Gazzetta Ufficiale, il suo Regolamento n.207/2010 rimarrà in vigore in un tempo non sempre definito. In linea di principio il limite è indicato in 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta, ma ad esempio nel caso dell’adozione del BIM (Building Information Modeling) in edilizia e nelle infrastrutture, sarà un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a dettare i tempi per la progressiva introduzione dell'obbligo di ricorso a questo strumento.
Leggendo il testo del nuovo Codice, agli articoli 216 (entrata in vigore, disposizioni transitorie e di coordinamento) e 217 (abrogazioni) si osserva che, in base a rimandi a decreti attuativi futuri, alcune disposizioni del vecchio Regolamento 207/2010 saranno abrogate via via che saranno adottati i nuovi atti attuativi, che dovranno contenere quindi anche i riferimenti alle disposizioni che sostituiranno.
Le parti del Regolamento ancora vigenti sono quelle inerenti il settore dei lavori pubblici ed i lavori sul patrimonio culturale ed in particolare: la figura del Responsabile di procedimento; la progettazione e verifica dei progetti, lo schema di contratto e il capitolato speciale di appalto lavori; il sistema di qualificazione ed i requisiti per gli esecutori di lavori e le società di ingegneria e la vigilanza sugli stessi; la contabilità ed il collaudo dei lavori.
Le novità più rilevanti
Nel nuovo d.lgs. n. 50/2016 non è previsto un Regolamento attuativo che verrà sostituito da una molteplicità di atti (circa 50) costituiti da linee-guida di carattere generale che potranno essere facilmente aggiornate, proposte da ANAC ed adottate con decreti ministeriali (di solito del Ministero delle Infrastrutture) o del Presidente del Consiglio, previo parere delle competenti commissioni parlamentari.